Thơ » Italia » Dante Alighieri » Thần khúc » Tĩnh ngục
Đăng bởi demmuadong vào 31/12/2006 22:28
Vago già di cercar dentro e dintorno
la divina foresta spessa e viva,
ch'a li occhi temperava il novo giorno,
sanza più aspettar, lasciai la riva,
prendendo la campagna lento lento
su per lo suol che d'ogne parte auliva.
Un'aura dolce, sanza mutamento
avere in sé, mi feria per la fronte
non di più colpo che soave vento;
per cui le fronde, tremolando, pronte
tutte quante piegavano a la parte
u' la prim'ombra gitta il santo monte;
non però dal loro esser dritto sparte
tanto, che li augelletti per le cime
lasciasser d'operare ogne lor arte;
ma con piena letizia l'ore prime,
cantando, ricevieno intra le foglie,
che tenevan bordone a le sue rime,
tal qual di ramo in ramo si raccoglie
per la pineta in su 'l lito di Chiassi,
quand'Eolo scilocco fuor discioglie.
Già m'avean trasportato i lenti passi
dentro a la selva antica tanto, ch'io
non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi;
ed ecco più andar mi tolse un rio,
che 'nver' sinistra con sue picciole onde
piegava l'erba che 'n sua ripa uscìo.
Tutte l'acque che son di qua più monde,
parrieno avere in sé mistura alcuna,
verso di quella, che nulla nasconde,
avvegna che si mova bruna bruna
sotto l'ombra perpetua, che mai
raggiar non lascia sole ivi né luna.
Coi piè ristretti e con li occhi passai
di là dal fiumicello, per mirare
la gran variazion d'i freschi mai;
e là m'apparve, sì com'elli appare
subitamente cosa che disvia
per maraviglia tutto altro pensare,
una donna soletta che si gia
e cantando e scegliendo fior da fiore
ond'era pinta tutta la sua via.
«Deh, bella donna, che a' raggi d'amore
ti scaldi, s'i' vo' credere a' sembianti
che soglion esser testimon del core,
vegnati in voglia di trarreti avanti»,
diss'io a lei, «verso questa rivera,
tanto ch'io possa intender che tu canti.
Tu mi fai rimembrar dove e qual era
Proserpina nel tempo che perdette
la madre lei, ed ella primavera».
Come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli,
e piede innanzi piede a pena mette,
volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli;
e fece i prieghi miei esser contenti,
sì appressando sé, che 'l dolce suono
veniva a me co' suoi intendimenti.
Tosto che fu là dove l'erbe sono
bagnate già da l'onde del bel fiume,
di levar li occhi suoi mi fece dono.
Non credo che splendesse tanto lume
sotto le ciglia a Venere, trafitta
dal figlio fuor di tutto suo costume.
Ella ridea da l'altra riva dritta,
trattando più color con le sue mani,
che l'alta terra sanza seme gitta.
Tre passi ci facea il fiume lontani;
ma Elesponto, là 've passò Serse,
ancora freno a tutti orgogli umani,
più odio da Leandro non sofferse
per mareggiare intra Sesto e Abido,
che quel da me perch'allor non s'aperse.
«Voi siete nuovi, e forse perch'io rido»,
cominciò ella, «in questo luogo eletto
a l'umana natura per suo nido,
maravigliando tienvi alcun sospetto;
ma luce rende il salmo Delectasti,
che puote disnebbiar vostro intelletto.
E tu che se' dinanzi e mi pregasti,
dì s'altro vuoli udir; ch'i' venni presta
ad ogne tua question tanto che basti».
«L'acqua», diss'io, «e 'l suon de la foresta
impugnan dentro a me novella fede
di cosa ch'io udi' contraria a questa».
Ond'ella: «Io dicerò come procede
per sua cagion ciò ch'ammirar ti face,
e purgherò la nebbia che ti fiede.
Lo sommo Ben, che solo esso a sé piace,
fé l'uom buono e a bene, e questo loco
diede per arr'a lui d'etterna pace.
Per sua difalta qui dimorò poco;
per sua difalta in pianto e in affanno
cambiò onesto riso e dolce gioco.
Perché 'l turbar che sotto da sé fanno
l'essalazion de l'acqua e de la terra,
che quanto posson dietro al calor vanno,
a l'uomo non facesse alcuna guerra,
questo monte salìo verso 'l ciel tanto,
e libero n'è d'indi ove si serra.
Or perché in circuito tutto quanto
l'aere si volge con la prima volta,
se non li è rotto il cerchio d'alcun canto,
in questa altezza ch'è tutta disciolta
ne l'aere vivo, tal moto percuote,
e fa sonar la selva perch'è folta;
e la percossa pianta tanto puote,
che de la sua virtute l'aura impregna,
e quella poi, girando, intorno scuote;
e l'altra terra, secondo ch'è degna
per sé e per suo ciel, concepe e figlia
di diverse virtù diverse legna.
Non parrebbe di là poi maraviglia,
udito questo, quando alcuna pianta
sanza seme palese vi s'appiglia.
E saper dei che la campagna santa
dove tu se', d'ogne semenza è piena,
e frutto ha in sé che di là non si schianta.
L'acqua che vedi non surge di vena
che ristori vapor che gel converta,
come fiume ch'acquista e perde lena;
ma esce di fontana salda e certa,
che tanto dal voler di Dio riprende,
quant'ella versa da due parti aperta.
Da questa parte con virtù discende
che toglie altrui memoria del peccato;
da l'altra d'ogne ben fatto la rende.
Quinci Letè; così da l'altro lato
Eunoè si chiama, e non adopra
se quinci e quindi pria non è gustato:
a tutti altri sapori esto è di sopra.
E avvegna ch'assai possa esser sazia
la sete tua perch'io più non ti scuopra,
darotti un corollario ancor per grazia;
né credo che 'l mio dir ti sia men caro,
se oltre promession teco si spazia.
Quelli ch'anticamente poetaro
l'età de l'oro e suo stato felice,
forse in Parnaso esto loco sognaro.
Qui fu innocente l'umana radice;
qui primavera sempre e ogne frutto;
nettare è questo di che ciascun dice».
Io mi rivolsi 'n dietro allora tutto
a' miei poeti, e vidi che con riso
udito avean l'ultimo costrutto;
poi a la bella donna torna' il viso.
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Gửi bởi demmuadong ngày 31/12/2006 22:28
Longing now to search in and around
The heavenly woods — dense and green with life —
Which softened the new sunlight for my eyes,
Not waiting any longer, I left the cliff,
5 Making my slow, slow way on level ground,
Over the soil which everywhere spread fragrance.
A sweetly scented breeze, which did not vary
Within itself, struck me across the forehead
With no more force than would a gentle wind.
10 The branches quivering at its touch all bent
Spontaneously in the direction where
The holy mountain casts its shadow first;
Yet the trees weren't so swayed from standing straight
That little birds among the topmost boughs
15 Had to leave off the practice of their art,
But with their song they welcomed, full of joy,
The early morning hours among the leaves
Which kept up an accompaniment to their rhymes,
As sound accumulates from branch to branch
20 Through the pine forest on the shore of Chiassi
When Aeolus lets the Sirocco loose.
Now my slow steps had brought me on so far
Into the ancient woodland that I could
Not see back to the point where I had entered —
25 And look! a stream stopped me from going farther.
With its little waves it bent toward the left
The grass that sprouted up along its bank.
All of the clearest waters here on earth
Would seem to carry clouds of sediment
30 Compared to that stream which keeps nothing hidden,
Although its dark, dark waters flow beneath
The ever-present shade which never lets
A beam of sun or moon to glimmer there.
I stayed my feet and passed my eyes across
35 The far side of the river to survey
The lush variety of blossoming boughs,
And I saw there — as something suddenly
Appears that causes such astonishment
It drives all other thought out of the mind —
40 A woman all alone, who walked along
Singing, and picking flower after flower,
For her whole path was painted with their colors.
"Ah, lovely lady, you who warm yourself
In rays of love, if I am to believe
45 Those looks which often witness to the heart,"
I said to her, "may you be pleased to come
Forward toward this river, close enough
That I may comprehend what you are singing.
"You make me remember where and what
50 Proserpine was when her mother lost her,
And she too lost the flowers of the spring."
Even as a woman, dancing, turns around
With feet close to the ground and to each other,
And scarcely places foot in front of foot,
55 She turned upon the red and yellow flowers
In my direction, no differently than would
A virgin lowering her modest eyes.
And in this way she satisfied my prayers,
Approaching me so near that the sweet sound
60 That came to me was comprehensible.
As soon as she had come to where the waves
Of the untainted stream just touched the grass,
She favored me with the lifting of her eyes.
I do not think a light so splendid shone
65 Beneath the lids of Venus when her son,
Without intending, pierced her with an arrow.
Standing straight, she smiled on the far bank,
Weaving in her hands the colored flowers
Which that high land produces without seeds.
70 The stream kept us a mere three strides apart,
And yet the Hellespont where Xerxes crossed
(It still serves as a curb to human pride)
Stirred no more hatred in Leander for
Its surging flood from Abydos to Sestos
75 Than I felt at that stream’s not opening then.
"You are new here, and maybe," she began,
"Because I smile in this place which was chosen
For the human race as its first nest,
"A doubt of some kind keeps you wondering,
80 But the psalm ‘You made me glad’ sheds light
That can clear up the mist that clouds your minds.
"And you who are in front, and called on me,
Speak if you would hear more, since I came ready
For all your questions till you’re satisfied."
85 "The water and the woodland sounds," I said,
"Contend in me against my recent faith
In something I heard contrary to this."
To this she answered, "I will tell you how
The thing that makes you wonder has been caused,
90 And I will clear the mist that troubles you.
"The highest Good, Self pleasing Self alone,
First made man good and for good, and this place
He gave him as a pledge of endless peace.
"Through his own sin his stay here was cut short;
95 Through his own sin he changed innocent laughter
And wholesome sport to tearfulness and toil.
"So that the tempests — which the exhalations
Of earth and water, drawn up by the heat
As far as possible, produce below —
100 "Should not make war on man in any way,
This mountain rose to such a height toward heaven
That it is free, above the gate, from storms.
"Now, since the whole air rotates in a circuit,
Moving with the primal revolution,
105 Unless its circling breaks off at some point,
"Upon this height, which is completely open
To the pure air, this whirling motion strikes
And makes the forest, since it’s dense, resound;
"And, being struck, each tree has so much power
110 That with its seed it makes the same breeze pregnant
Which, in its whirling, scatters seed abroad;
"And other land conceives and reproduces
The different plants that grow with different powers
According to the soil itself and climate.
115 "It should not seem a wonder, then, on earth,
Once this account is heard, when some plant there
Takes root without a seed that can be seen.
"And you should know here that the holy field
Where you now stand is full of every growth
120 And has in it fruit never plucked on earth.
"Water you see does not spring from a source
Restored by vapors which the cold condenses,
Like rivers gaining and then losing force,
"But pours out from a sure and steady fountain
125 Which by the will of God regains as much
As it gushes freely down on either side.
"On this side it flows down with the power
To wipe away the memory of sin,
On that side to bring all good deeds to mind.
130 "It is called Lethe here, Eunoè there;
And its waters will not work unless they first
Be tasted on one side and then the other:
"Their flavor is above all other sweetness.
And though your thirst may now be fully quenched
135 If I disclose to you no more than that,
"I’ll give you, as a gift, a corollary;
Nor do I think you’ll welcome my words less
If they extend beyond my promise to you