Thơ » Italia » Dante Alighieri » Thần khúc » Tĩnh ngục
Đăng bởi demmuadong vào 31/12/2006 22:30
Cantando come donna innamorata,
continuò col fin di sue parole:
'Beati quorum tecta sunt peccata!'.
E come ninfe che si givan sole
per le salvatiche ombre, disiando
qual di veder, qual di fuggir lo sole,
allor si mosse contra 'l fiume, andando
su per la riva; e io pari di lei,
picciol passo con picciol seguitando.
Non eran cento tra ' suoi passi e ' miei,
quando le ripe igualmente dier volta,
per modo ch'a levante mi rendei.
Né ancor fu così nostra via molta,
quando la donna tutta a me si torse,
dicendo: «Frate mio, guarda e ascolta».
Ed ecco un lustro sùbito trascorse
da tutte parti per la gran foresta,
tal che di balenar mi mise in forse.
Ma perché 'l balenar, come vien, resta,
e quel, durando, più e più splendeva,
nel mio pensier dicea: 'Che cosa è questa?'.
E una melodia dolce correva
per l'aere luminoso; onde buon zelo
mi fé riprender l'ardimento d'Eva,
che là dove ubidia la terra e 'l cielo,
femmina, sola e pur testé formata,
non sofferse di star sotto alcun velo;
sotto 'l qual se divota fosse stata,
avrei quelle ineffabili delizie
sentite prima e più lunga fiata.
Mentr'io m'andava tra tante primizie
de l'etterno piacer tutto sospeso,
e disioso ancora a più letizie,
dinanzi a noi, tal quale un foco acceso,
ci si fé l'aere sotto i verdi rami;
e 'l dolce suon per canti era già inteso.
O sacrosante Vergini, se fami,
freddi o vigilie mai per voi soffersi,
cagion mi sprona ch'io mercé vi chiami.
Or convien che Elicona per me versi,
e Uranìe m'aiuti col suo coro
forti cose a pensar mettere in versi.
Poco più oltre, sette alberi d'oro
falsava nel parere il lungo tratto
del mezzo ch'era ancor tra noi e loro;
ma quand'i' fui sì presso di lor fatto,
che l'obietto comun, che 'l senso inganna,
non perdea per distanza alcun suo atto,
la virtù ch'a ragion discorso ammanna,
sì com'elli eran candelabri apprese,
e ne le voci del cantare 'Osanna'.
Di sopra fiammeggiava il bello arnese
più chiaro assai che luna per sereno
di mezza notte nel suo mezzo mese.
Io mi rivolsi d'ammirazion pieno
al buon Virgilio, ed esso mi rispuose
con vista carca di stupor non meno.
Indi rendei l'aspetto a l'alte cose
che si movieno incontr'a noi sì tardi,
che foran vinte da novelle spose.
La donna mi sgridò: «Perché pur ardi
sì ne l'affetto de le vive luci,
e ciò che vien di retro a lor non guardi?».
Genti vid'io allor, come a lor duci,
venire appresso, vestite di bianco;
e tal candor di qua già mai non fuci.
L'acqua imprendea dal sinistro fianco,
e rendea me la mia sinistra costa,
s'io riguardava in lei, come specchio anco.
Quand'io da la mia riva ebbi tal posta,
che solo il fiume mi facea distante,
per veder meglio ai passi diedi sosta,
e vidi le fiammelle andar davante,
lasciando dietro a sé l'aere dipinto,
e di tratti pennelli avean sembiante;
sì che lì sopra rimanea distinto
di sette liste, tutte in quei colori
onde fa l'arco il Sole e Delia il cinto.
Questi ostendali in dietro eran maggiori
che la mia vista; e, quanto a mio avviso,
diece passi distavan quei di fori.
Sotto così bel ciel com'io diviso,
ventiquattro seniori, a due a due,
coronati venien di fiordaliso.
Tutti cantavan: «Benedicta tue
ne le figlie d'Adamo, e benedette
sieno in etterno le bellezze tue!».
Poscia che i fiori e l'altre fresche erbette
a rimpetto di me da l'altra sponda
libere fuor da quelle genti elette,
sì come luce luce in ciel seconda,
vennero appresso lor quattro animali,
coronati ciascun di verde fronda.
Ognuno era pennuto di sei ali;
le penne piene d'occhi; e li occhi d'Argo,
se fosser vivi, sarebber cotali.
A descriver lor forme più non spargo
rime, lettor; ch'altra spesa mi strigne,
tanto ch'a questa non posso esser largo;
ma leggi Ezechiel, che li dipigne
come li vide da la fredda parte
venir con vento e con nube e con igne;
e quali i troverai ne le sue carte,
tali eran quivi, salvo ch'a le penne
Giovanni è meco e da lui si diparte.
Lo spazio dentro a lor quattro contenne
un carro, in su due rote, triunfale,
ch'al collo d'un grifon tirato venne.
Esso tendeva in sù l'una e l'altra ale
tra la mezzana e le tre e tre liste,
sì ch'a nulla, fendendo, facea male.
Tanto salivan che non eran viste;
le membra d'oro avea quant'era uccello,
e bianche l'altre, di vermiglio miste.
Non che Roma di carro così bello
rallegrasse Affricano, o vero Augusto,
ma quel del Sol saria pover con ello;
quel del Sol che, sviando, fu combusto
per l'orazion de la Terra devota,
quando fu Giove arcanamente giusto.
Tre donne in giro da la destra rota
venian danzando; l'una tanto rossa
ch'a pena fora dentro al foco nota;
l'altr'era come se le carni e l'ossa
fossero state di smeraldo fatte;
la terza parea neve testé mossa;
e or parean da la bianca tratte,
or da la rossa; e dal canto di questa
l'altre toglien l'andare e tarde e ratte.
Da la sinistra quattro facean festa,
in porpore vestite, dietro al modo
d'una di lor ch'avea tre occhi in testa.
Appresso tutto il pertrattato nodo
vidi due vecchi in abito dispari,
ma pari in atto e onesto e sodo.
L'un si mostrava alcun de' famigliari
di quel sommo Ipocràte che natura
a li animali fé ch'ell'ha più cari;
mostrava l'altro la contraria cura
con una spada lucida e aguta,
tal che di qua dal rio mi fé paura.
Poi vidi quattro in umile paruta;
e di retro da tutti un vecchio solo
venir, dormendo, con la faccia arguta.
E questi sette col primaio stuolo
erano abituati, ma di gigli
dintorno al capo non facean brolo,
anzi di rose e d'altri fior vermigli;
giurato avria poco lontano aspetto
che tutti ardesser di sopra da' cigli.
E quando il carro a me fu a rimpetto,
un tuon s'udì, e quelle genti degne
parvero aver l'andar più interdetto,
fermandosi ivi con le prime insegne.
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Gửi bởi demmuadong ngày 31/12/2006 22:30
Singing like a woman who is in love,
She — after finishing her speech — continued,
"Blessed are they whose sins are covered over!"
And just as nymphs who used to roam alone
5 Through woodland shadows, one solicitous
To see the sun, another to avoid it,
So she then moved, walking along the bank,
Against the stream, and I kept pace with her,
Following her short steps with my short ones.
10 Between us we’d not gone a hundred steps,
When both banks turned a bend at the same angle,
In such a way that I once more faced east.
And we had not yet gone far on our way
When the lady turned around full-face,
15 Saying to me, "My brother, watch and listen!"
And look! a sudden glowing brightness coursed
Throughout the lofty forest on all sides,
So that at first I thought it must be lightning.
But since as soon as lightning comes it goes,
20 While this light, glowing brighter, lasted brightly,
I asked within my mind, "What thing is this?"
And a sweet-sounding melody ran through
The light-filled air; at that, a holy zeal
Made me reproach the impudence of Eve,
25 In that, where earth and heaven were obedient,
A solitary woman, just then formed,
Would not endure the veil before her eyes:
Had she but stayed devout beneath that veil,
I could have tasted — and for much more time —
30 These ineffable delights before this moment.
While I walked on among so many first fruits
Of everlasting pleasure, all in raptures,
And longing for still deeper happiness,
Ahead of us, beneath the greening boughs,
35 The air became just like a blazing fire,
And now the sweet sound could be heard as song.
O Virgins, sacrosanct, if for your sake
I’ve ever endured fastings, cold, or vigils,
Occasion spurs me now to claim reward!
40 Now Helicon should pour its streams for me,
Urania should help me with her choir
To put in verse things difficult to ponder.
A short way farther on, we seemed to see
Seven golden trees, a false impression
45 Caused by the vast space between the trees and us;
But when I had come up so close to them
That the broad likenesses which fool the senses
Did not let distance blur their true details,
The power which forms matter for the reason
50 Made out that they in fact were candlesticks
And that the voices sang the word "Hosanna."
Atop that beautiful arrangement flamed
Light far more brilliant than the mid-month moon
At midnight in a calm and cloudless sky.
55 I turned around, all full of wonderment,
To my good Virgil, but he answered me
With a look no less bewildered than my own.
Then I returned my gaze to those lofty things
Moving towards us at so slow a pace
60 That even newly wedded brides move faster.
The lady chid me, "Why are you so ardent
Only for the sight of the living lights
And do not look at what comes after them?"
Then I saw people following the lights,
65 As if behind their lords, and clothed in white:
Whiteness so pure has never been on earth!
The water on my left took in my likeness,
And like a mirror, when I looked in it,
Reflected back to me my left-hand side.
70 When I had reached the point along my bank
Where only the stream now separated us,
I stayed my steps so that I could see better,
And I beheld the glowing flames glide forward,
Leaving the air behind them streaked with pigment,
75 Like moving strokes a painter’s brush might make,
So that the air above them remained marked
With seven bands, all in those colors which
Make up the rainbow and Delia’s girdle.
These banners streamed on to the rear and far
80 Beyond my sight; as well as I could judge,
The outside bands were full ten feet apart.
Beneath the vivid sky I have described,
Twenty-four elders, two by two, approached,
With crowns of woven lilies on their brows.
85 They all were singing, "Blessed are you among
The daughters of Adam, and blessed be
Your beauties throughout all eternity!"
After the flowers and fresh-growing grass
Across from me on the opposing bank
90 Were clear again of the elected people,
As star replaces star within the heavens,
Behind the elders came four living creatures,
Each with a crown of green leaves on his head.
Each had six wings with feathers full of eyes.
95 And were the eyes of Argus still alive
They would have looked exactly like his eyes.
I shall not spend more of my verses, reader,
Describing their forms, since I have other charges
So pressing that I can’t be lavish here.
100 But read Ezekiel who pictures them
As he saw them come from the frozen north
Out of a storm of wind and cloud and fire.
And just as you will find them in his pages,
Such were they here, except that, for the wings,
105 John is with me and disagrees with him.
The space between the four of them contained
A chariot of triumph on two wheels,
Coming drawn at the neck of a griffin.
And he stretched upward one wing and the other
110 Midway between the bands — three here, three there —
So that by splitting them he did no damage.
They rose so high the wings were lost to sight;
His limbs were golden where he was a bird
And all the rest was white mixed in with red.
115 Never did Africanus or Augustus
Please Rome with such a splendid chariot,
But even the sun’s cannot compare to it —
The sun’s, which veering off its course burnt out
At the devout petition of the earth,
120 When Jove in his mysterious ways was just.
Three women in a circle next came dancing
At the right wheel; the first one was so red
She scarcely would be noticed in a flame;
The second seemed as if her flesh and bone
125 Had been cut out of emerald; and the third
Appeared to be of freshly fallen snow.
And now the white one seemed to lead them round
And now the red, and from their leader’s song
The others took the measure fast and slow.
130 By the left wheel, four women clad in purple
Celebrated, dancing to the cadence
Of one of them with three eyes in her head.
After all the group I have described,
I saw two old men, different in their dress
135 But like in bearing, straightforward and staid:
One showed himself to be by his attire
A follower of great Hippocrates