Thơ » Italia » Dante Alighieri » Thần khúc » Tĩnh ngục
Đăng bởi demmuadong vào 31/12/2006 21:59
Buio d'inferno e di notte privata
d'ogne pianeto, sotto pover cielo,
quant'esser può di nuvol tenebrata,
non fece al viso mio sì grosso velo
come quel fummo ch'ivi ci coperse,
né a sentir di così aspro pelo,
che l'occhio stare aperto non sofferse;
onde la scorta mia saputa e fida
mi s'accostò e l'omero m'offerse.
Sì come cieco va dietro a sua guida
per non smarrirsi e per non dar di cozzo
in cosa che 'l molesti, o forse ancida,
m'andava io per l'aere amaro e sozzo,
ascoltando il mio duca che diceva
pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo».
Io sentia voci, e ciascuna pareva
pregar per pace e per misericordia
l'Agnel di Dio che le peccata leva.
Pur 'Agnus Dei' eran le loro essordia;
una parola in tutte era e un modo,
sì che parea tra esse ogne concordia.
«Quei sono spirti, maestro, ch'i' odo?»,
diss'io. Ed elli a me: «Tu vero apprendi,
e d'iracundia van solvendo il nodo».
«Or tu chi se' che 'l nostro fummo fendi,
e di noi parli pur come se tue
partissi ancor lo tempo per calendi?».
Così per una voce detto fue;
onde 'l maestro mio disse: «Rispondi,
e domanda se quinci si va sùe».
E io: «O creatura che ti mondi
per tornar bella a colui che ti fece,
maraviglia udirai, se mi secondi».
«Io ti seguiterò quanto mi lece»,
rispuose; «e se veder fummo non lascia,
l'udir ci terrà giunti in quella vece».
Allora incominciai: «Con quella fascia
che la morte dissolve men vo suso,
e venni qui per l'infernale ambascia.
E se Dio m'ha in sua grazia rinchiuso,
tanto che vuol ch'i' veggia la sua corte
per modo tutto fuor del moderno uso,
non mi celar chi fosti anzi la morte,
ma dilmi, e dimmi s'i' vo bene al varco;
e tue parole fier le nostre scorte».
«Lombardo fui, e fu' chiamato Marco;
del mondo seppi, e quel valore amai
al quale ha or ciascun disteso l'arco.
Per montar sù dirittamente vai».
Così rispuose, e soggiunse: «I' ti prego
che per me prieghi quando sù sarai».
E io a lui: «Per fede mi ti lego
di far ciò che mi chiedi; ma io scoppio
dentro ad un dubbio, s'io non me ne spiego.
Prima era scempio, e ora è fatto doppio
ne la sentenza tua, che mi fa certo
qui, e altrove, quello ov'io l'accoppio.
Lo mondo è ben così tutto diserto
d'ogne virtute, come tu mi sone,
e di malizia gravido e coverto;
ma priego che m'addite la cagione,
sì ch'i' la veggia e ch'i' la mostri altrui;
ché nel cielo uno, e un qua giù la pone».
Alto sospir, che duolo strinse in «uhi!»,
mise fuor prima; e poi cominciò: «Frate,
lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui.
Voi che vivete ogne cagion recate
pur suso al cielo, pur come se tutto
movesse seco di necessitate.
Se così fosse, in voi fora distrutto
libero arbitrio, e non fora giustizia
per ben letizia, e per male aver lutto.
Lo cielo i vostri movimenti inizia;
non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica,
lume v'è dato a bene e a malizia,
e libero voler; che, se fatica
ne le prime battaglie col ciel dura,
poi vince tutto, se ben si notrica.
A maggior forza e a miglior natura
liberi soggiacete; e quella cria
la mente in voi, che 'l ciel non ha in sua cura.
Però, se 'l mondo presente disvia,
in voi è la cagione, in voi si cheggia;
e io te ne sarò or vera spia.
Esce di mano a lui che la vagheggia
prima che sia, a guisa di fanciulla
che piangendo e ridendo pargoleggia,
l'anima semplicetta che sa nulla,
salvo che, mossa da lieto fattore,
volontier torna a ciò che la trastulla.
Di picciol bene in pria sente sapore;
quivi s'inganna, e dietro ad esso corre,
se guida o fren non torce suo amore.
Onde convenne legge per fren porre;
convenne rege aver che discernesse
de la vera cittade almen la torre.
Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?
Nullo, però che 'l pastor che procede,
rugumar può, ma non ha l'unghie fesse;
per che la gente, che sua guida vede
pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta,
di quel si pasce, e più oltre non chiede.
Ben puoi veder che la mala condotta
è la cagion che 'l mondo ha fatto reo,
e non natura che 'n voi sia corrotta.
Soleva Roma, che 'l buon mondo feo,
due soli aver, che l'una e l'altra strada
facean vedere, e del mondo e di Deo.
L'un l'altro ha spento; ed è giunta la spada
col pasturale, e l'un con l'altro insieme
per viva forza mal convien che vada;
però che, giunti, l'un l'altro non teme:
se non mi credi, pon mente a la spiga,
ch'ogn'erba si conosce per lo seme.
In sul paese ch'Adice e Po riga,
solea valore e cortesia trovarsi,
prima che Federigo avesse briga;
or può sicuramente indi passarsi
per qualunque lasciasse, per vergogna
di ragionar coi buoni o d'appressarsi.
Ben v'èn tre vecchi ancora in cui rampogna
l'antica età la nova, e par lor tardo
che Dio a miglior vita li ripogna:
Currado da Palazzo e 'l buon Gherardo
e Guido da Castel, che mei si noma
francescamente, il semplice Lombardo.
Dì oggimai che la Chiesa di Roma,
per confondere in sé due reggimenti,
cade nel fango e sé brutta e la soma».
«O Marco mio», diss'io, «bene argomenti;
e or discerno perché dal retaggio
li figli di Levì furono essenti.
Ma qual Gherardo è quel che tu per saggio
di' ch'è rimaso de la gente spenta,
in rimprovèro del secol selvaggio?».
«O tuo parlar m'inganna, o el mi tenta»,
rispuose a me; «ché, parlandomi tosco,
par che del buon Gherardo nulla senta.
Per altro sopranome io nol conosco,
s'io nol togliessi da sua figlia Gaia.
Dio sia con voi, ché più non vegno vosco.
Vedi l'albor che per lo fummo raia
già biancheggiare, e me convien partirmi
(l'angelo è ivi) prima ch'io li paia».
Così tornò, e più non volle udirmi.
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[1]
Gửi bởi demmuadong ngày 31/12/2006 21:59
Darkness of hell and of a night devoid
Of all the planets, under a dingy sky
As overcast with clouds as it can be,
Never made for my eyes so thick a veil,
5 Nor yet a cloth so prickly to the touch,
As was the smoke that there wrapped us around,
For it would not let me keep my eyes open:
At sight of this my wise and trusted escort
Drew close to me and offered me his shoulder.
10 Just as a blind man goes behind his guide
So that he may not stray or strike against
Some thing that could cause hurt or maybe kill him,
So I walked through that vile and smarting air
Listening to my guide who kept repeating,
15 "Watch out that you are not cut off from me."
Voices I heard and each one seemed to pray
The Lamb of God who takes away our sins
To grant his mercy to us and his peace.
"Agnus Dei" their response began,
20 As if one word and measure were in all
So that full harmony appeared among them.
"Are those whom I am hearing, master, spirits?"
I asked. And he told me, "You grasp the truth,
And they go loosening the knot of anger."
25 "Now who are you who penetrate our smoke
And speak of us exactly as if you
Still counted time according to calendars?"
These words a voice called out. On hearing it,
My master said to me, "Reply to him
30 And ask if by this way we can climb upward."
And I: "O creature who cleanse yourself of sin
To return, beautiful, up to your Maker,
You shall hear wonders if you follow me."
"As far as I’m allowed I’ll follow you,
35 And if the smoke won’t let us see," he answered,
"Hearing instead will let us stay in touch."
Then I began, "Still with those fleshly bonds
Which death unbinds I make my upward journey,
And I have come here through the throes of hell.
40 "Since God has so enclosed me in his grace
That he had willed that I should see his court
In a way wholly strange to modern custom,
"Don’t hide from me who you were before death,
But tell me, and say if I’m headed straight
45 For the pass: your words shall be our guide."
"A Lombard was I and Marco I was called.
I knew the world and yet I loved the worth
At which the bows of men no longer aim.
"For mounting up you are on the right path."
50 This he replied — then added: "I pray you
To pray for me when you are up on high."
And I told him, "My faith I pledge to you
To do what you have asked me — but I burst
Inwardly with doubt I must be rid of:
55 "First my doubt was simple, now it’s doubled
By your statement which makes me certain here,
As elsewhere, by the words I couple with it.
"The world indeed is now completely void
Of every virtue, as you observed to me,
60 And burdened with iniquity, and buried.
"But I pray you to point me out the cause
That I may see it and then show it to others
For some place it in heaven, some below."
Deep sighs, which sorrow strained into an "Ah!"
65 He first heaved out, and then began, "Brother,
The world is blind and surely you come from it.
"You who are living refer every cause
Solely up to heaven, as if it moved
All things with it out of necessity.
70 "If this were so, the free will you possess
Would be destroyed, and there would be no justice
In having joy in good or grief in evil.
"The heavens set your impulses in motion —
I don’t say all of them, but suppose I did,
75 A light is dealt you to tell good from evil
"And know free will, which, though it be worn out
In its first struggles with the heavens, later
It shall yet conquer all, if nourished well.
"To a mightier power and a higher nature
80 You, though free, are subject, and that engenders
The mind in you the heavens do not sway.
"If, then, the world today has gone astray,
In you the cause lies, in you it’s to be sought!
And now I’ll prove a true informant for you.
85 "From out the hands of Him who fondly loves her
Before she comes to be, there issues forth,
Like a child at play in tears and laughter,
"The simple soul without a shred of knowledge,
Except that, springing from a joyous Maker,
90 Willingly she turns to what delights her.
"With trifles she first satisfies her taste:
She is beguiled and gambols after them
Unless a guide or bridle bend her love.
"Therefore, law was needed as a curb,
95 And needed also was a king who could
Discern at least the tower of the true city.
"The laws exist, but who sets hand to them?
No one! For the shepherd who heads the flock
Can chew the cud but has no cloven hooves.
100 "And so the people who behold their guide
Reaching for that good they’re greedy for
Feed themselves on that and seek no further.
"You now can clearly see that evil guidance
Has been the cause which made the world go wrong
105 And not that nature is corrupt in you.
"Rome, which made the world good, used to have
Two suns that made one and the other roadway
Visible, of God and of the world.
"One has eclipsed the other, and the sword
110 Has joined the crozier, but the two together
By force of their conjunction must go wrong
"Because, so joined, one need not fear the other.
If you do not believe me, regard the grain,
Since by the seed it bears the plant is known.
115 "In land the Adige and Po flow through,
Honor and courtesy once could be found
Before Frederick met with strong opposition.
"Now anyone can safely travel there
Who out of shame avoids conversing with
120 The upright or shuns having contact with them.
"True, three old men are still there, in whom
The old days rebuke the new, and long they pine
Until God calls them to a nobler life:
"Currado da Palazzo, good Gherardo,
125 And Guido da Castel who is better named,
In fashion of the French, ‘the simple Lombard.’
"From this time on, say that the Church of Rome,
Confounding in itself two sovereignties,
Falls in the filth, and fouls itself and office."
130 "O my Marco, you reason well," I said,
"And now I realize why the sons of Levi
Were not allowed to have inheritances.
"But what Gherardo is this who you say
Remains a sample of the race long-gone,
135 In strict reproach against this barbarous age?"
"Either your speech deceives me or would test m