Thơ » Italia » Dante Alighieri » Thần khúc » Tĩnh ngục
Đăng bởi demmuadong vào 31/12/2006 22:04
Posto avea fine al suo ragionamento
l'alto dottore, e attento guardava
ne la mia vista s'io parea contento;
e io, cui nova sete ancor frugava,
di fuor tacea, e dentro dicea: 'Forse
lo troppo dimandar ch'io fo li grava'.
Ma quel padre verace, che s'accorse
del timido voler che non s'apriva,
parlando, di parlare ardir mi porse.
Ond'io: «Maestro, il mio veder s'avviva
sì nel tuo lume, ch'io discerno chiaro
quanto la tua ragion parta o descriva.
Però ti prego, dolce padre caro,
che mi dimostri amore, a cui reduci
ogne buono operare e 'l suo contraro».
«Drizza», disse, «ver' me l'agute luci
de lo 'ntelletto, e fieti manifesto
l'error de' ciechi che si fanno duci.
L'animo, ch'è creato ad amar presto,
ad ogne cosa è mobile che piace,
tosto che dal piacere in atto è desto.
Vostra apprensiva da esser verace
tragge intenzione, e dentro a voi la spiega,
sì che l'animo ad essa volger face;
e se, rivolto, inver' di lei si piega,
quel piegare è amor, quell'è natura
che per piacer di novo in voi si lega.
Poi, come 'l foco movesi in altura
per la sua forma ch'è nata a salire
là dove più in sua matera dura,
così l'animo preso entra in disire,
ch'è moto spiritale, e mai non posa
fin che la cosa amata il fa gioire.
Or ti puote apparer quant'è nascosa
la veritate a la gente ch'avvera
ciascun amore in sé laudabil cosa;
però che forse appar la sua matera
sempre esser buona, ma non ciascun segno
è buono, ancor che buona sia la cera».
«Le tue parole e 'l mio seguace ingegno»,
rispuos'io lui, «m'hanno amor discoverto,
ma ciò m'ha fatto di dubbiar più pregno;
ché, s'amore è di fuori a noi offerto,
e l'anima non va con altro piede,
se dritta o torta va, non è suo merto».
Ed elli a me: «Quanto ragion qui vede,
dir ti poss'io; da indi in là t'aspetta
pur a Beatrice, ch'è opra di fede.
Ogne forma sustanzial, che setta
è da matera ed è con lei unita,
specifica vertute ha in sé colletta,
la qual sanza operar non è sentita,
né si dimostra mai che per effetto,
come per verdi fronde in pianta vita.
Però, là onde vegna lo 'ntelletto
de le prime notizie, omo non sape,
e de' primi appetibili l'affetto,
che sono in voi sì come studio in ape
di far lo mele; e questa prima voglia
merto di lode o di biasmo non cape.
Or perché a questa ogn'altra si raccoglia,
innata v'è la virtù che consiglia,
e de l'assenso de' tener la soglia.
Quest'è 'l principio là onde si piglia
ragion di meritare in voi, secondo
che buoni e rei amori accoglie e viglia.
Color che ragionando andaro al fondo,
s'accorser d'esta innata libertate;
però moralità lasciaro al mondo.
Onde, poniam che di necessitate
surga ogne amor che dentro a voi s'accende,
di ritenerlo è in voi la podestate.
La nobile virtù Beatrice intende
per lo libero arbitrio, e però guarda
che l'abbi a mente, s'a parlar ten prende».
La luna, quasi a mezza notte tarda,
facea le stelle a noi parer più rade,
fatta com'un secchion che tuttor arda;
e correa contro 'l ciel per quelle strade
che 'l sole infiamma allor che quel da Roma
tra Sardi e ' Corsi il vede quando cade.
E quell'ombra gentil per cui si noma
Pietola più che villa mantoana,
del mio carcar diposta avea la soma;
per ch'io, che la ragione aperta e piana
sovra le mie quistioni avea ricolta,
stava com'om che sonnolento vana.
Ma questa sonnolenza mi fu tolta
subitamente da gente che dopo
le nostre spalle a noi era già volta.
E quale Ismeno già vide e Asopo
lungo di sè di notte furia e calca,
pur che i Teban di Bacco avesser uopo,
cotal per quel giron suo passo falca,
per quel ch'io vidi di color, venendo,
cui buon volere e giusto amor cavalca.
Tosto fur sovr'a noi, perché correndo
si movea tutta quella turba magna;
e due dinanzi gridavan piangendo:
«Maria corse con fretta a la montagna;
e Cesare, per soggiogare Ilerda,
punse Marsilia e poi corse in Ispagna».
«Ratto, ratto, che 'l tempo non si perda
per poco amor», gridavan li altri appresso,
«che studio di ben far grazia rinverda».
«O gente in cui fervore aguto adesso
ricompie forse negligenza e indugio
da voi per tepidezza in ben far messo,
questi che vive, e certo i' non vi bugio,
vuole andar sù, pur che 'l sol ne riluca;
però ne dite ond'è presso il pertugio».
Parole furon queste del mio duca;
e un di quelli spirti disse: «Vieni
di retro a noi, e troverai la buca.
Noi siam di voglia a muoverci sì pieni,
che restar non potem; però perdona,
se villania nostra giustizia tieni.
Io fui abate in San Zeno a Verona
sotto lo 'mperio del buon Barbarossa,
di cui dolente ancor Milan ragiona.
E tale ha già l'un piè dentro la fossa,
che tosto piangerà quel monastero,
e tristo fia d'avere avuta possa;
perché suo figlio, mal del corpo intero,
e de la mente peggio, e che mal nacque,
ha posto in loco di suo pastor vero».
Io non so se più disse o s'ei si tacque,
tant'era già di là da noi trascorso;
ma questo intesi, e ritener mi piacque.
E quei che m'era ad ogne uopo soccorso
disse: «Volgiti qua: vedine due
venir dando a l'accidia di morso».
Di retro a tutti dicean: «Prima fue
morta la gente a cui il mar s'aperse,
che vedesse Iordan le rede sue.
E quella che l'affanno non sofferse
fino a la fine col figlio d'Anchise,
sé stessa a vita sanza gloria offerse».
Poi quando fuor da noi tanto divise
quell'ombre, che veder più non potiersi,
novo pensiero dentro a me si mise,
del qual più altri nacquero e diversi;
e tanto d'uno in altro vaneggiai,
che li occhi per vaghezza ricopersi,
e 'l pensamento in sogno trasmutai.
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[1]
Gửi bởi demmuadong ngày 31/12/2006 22:04
The lofty teacher came to the conclusion
Of his discourse and looked intently into
My eyes to see if I appeared content,
And I, who was by now parched with fresh thirst,
5 Kept outward silence, but within I said,
"Perhaps I irk him with too many questions."
But that true father, who intuited
The timid wish that would not be let out,
By speaking gave me confidence to speak.
10 With that I said, "Master, my sight is so
Enlivened by your light that I grasp clearly
All that your words explain or analyze.
"Therefore I beg you, gentle father dear,
Teach me this love to which you have reduced
15 Every good action and its opposite."
"Direct toward me," he answered, "the sharp beams
Of your mind’s eye, and you shall plainly see
The error of the blind passed off as guides.
"The intellect, created quick to love,
20 Responds to everything that pleases it
As soon as pleasure wakens it to act.
"Your apprehension draws an image from
A real object and displays it in you
So that it makes the mind attend to it;
25 "And if, attentive, the mind tends toward it,
That tendency is love: it is its nature
Which is by pleasure bound anew in you.
"Then, just as fire by its innate form
Flies ever higher to reach that element
30 Where in its matter it may longest last,
"So the enamored mind falls into longing,
Which is a spiritual motion and never rests
Until the thing it loves has made it happy.
"Now you may plainly see how far the truth
35 Is hidden from those people who maintain
That every love is in itself praiseworthy,
"Because perhaps its subject-matter seems
Always to be good, but every imprint
Is not flawless although the wax is fine."
40 "Your discourse and my thoughts that followed it,"
I answered him, "have opened love to me,
But that has made me still more full of doubt;
"For if love is offered to us from without
And if the soul treads on no other foot,
45 It gains no merit, walking straight or crooked."
And he told me, "As much as reason sees here
I can inform you; beyond that, just wait
For Beatrice, since it is a point of faith.
"Every substantial form that is distinct
50 From matter and is yet united with it
Holds a specific power in itself
"Which is not seen except in operation
And only in its effects is it shown,
As the life of a plant in its green leaves.
55 "And so man does not know where understanding
Of his first ideas derives, nor where
Affection for first objects of desire,
"Which both are in you as instinct in the bee
For making honey; and this primal will
60 Has no merit for either praise or blame.
"Now that all other wills conform to this one,
You have the innate power which gives counsel
And which should guard the threshold of consent.
"This is the principle from which derives
65 The reason for your merits, so far as it
Garners and winnows good and evil loves.
"Those whose reasoning went to the root of things
Perceived this innate freedom; as a result,
They left the gift of ethics to the world.
70 "So, even supposing every love enkindled
Within you rises from necessity,
The power to restrain it still lies in you.
"This noble power Beatrice calls free will;
And for this reason, keep it in your mind
75 In case she wants to speak of it to you."
The moon arising late, almost at midnight,
Made the stars look scantier to us,
For it was glowing like a burnished bucket,
And it ran counter to the sky on paths
80 The sun inflames when men in Rome observe it
Setting between Sardinia and Corsica.
That noble shade, for whom Pietola
Shines with more fame than any Mantuan town,
Released me from the load I placed on him,
85 So that I, who had harvested his clear
And open-handed answers to my questions,
Remained like someone rambling drowsily.
But I was snapped out of this drowsiness
Suddenly by people who had come
90 Already round to us behind our backs.
And as, of old, Ismenus and Asopus
Saw on their banks at night fanatic crowds
So often as the Thebans called for Bacchus,
Such was the crowd, from what I saw, curving
95 Its way around that circle, of those who came
With good will and just love holding the reins.
How soon they were upon us — since that whole
Huge company was moving at a run,
And two of them up front cried out in tears:
100 "Mary ran with haste to the hill country!
And Caesar to subdue Lerida thrust
First at Marseilles and then sped on to Spain!"
"Faster! faster! let no time be lost
Through little love," the rest who followed cried,
105 "So zeal for good may make grace green again."
"O people whose sharp fervor now perhaps
Redeems the negligence and dallying
You showed in lukewarmness for doing good,
"This man, alive — and surely I’d not lie —
110 Would climb as soon as daylight shines on us:
So tell us where an opening is at hand."
These were the words spoken by my guide,
And one of those swift spirits called, "Come,
Follow us and you will find the gap.
115 "We are so full of passion to keep moving,
We cannot stop, we beg your pardon, then,
If you should take our penance for bad manners.
"I was abbot of San Zeno in Verona
Under the rule of worthy Barbarossa
120 Of whom Milan still talks with bitter tears.
"And I know one with one foot in the grave
Who soon will sorrow for that monastery
And will regret he once had power there,
"Because he’s put, in place of its true shepherd,
125 His son, who is deformed in his whole body
And even more in mind, and born a bastard."
I do not know if he said more or ceased,
Since he by now had raced so far beyond us,
But I heard this much and was glad to note it.
130 And he who was my help in every need
Spoke up, "Turn round this way: observe those two
Coming who sink their teeth deep into sloth."
Behind them all these two declaimed, "The people
For whom the sea had parted were all dead
135 Before the Jordan saw its promised heirs;
"And those who to the end did not endure
Ordeals in company with Anchises’ son
Gave themselves up to an inglorious life."
Then when those shades had sped so far from us
140 That they could not be sighted any more,
A new thought worked itself up from within me,
And from it many different thoughts were born,
And I so drifted from one to the other
That in my wandering off I closed my eyes,
145 And I transmuted thinking into dreaming.